Il Ritorno al futuro di Giugiaro
Giugiaro e il suo percorso è una interessantissima mostra dedicata al noto designer italiano e visitabile fino al 26 febbraio 2017, presso il Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” di Torino illustra l’evoluzione professionale del “Car Designer del secolo”, attraverso dipinti e bozzetti e alcune delle sue auto più interessanti.
La mostra è stata curata da tre personalità di spicco del mondo dell’Automotive: il giornalista Giosuè Boetto Cohen, lo storico dell’auto Giuliano Molineri e il Direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi.
Seguendo le vicende umane e artistiche del notissimo designer l’esposizione ripercorre la storia, le vicende del marchio Giugiaro. Tutto inizia a Garessio: piccolo paesino tra Cuneo e la Liguria, dove nasce Giorgetto nel lontano 1938. Qui grazie al padre Mario, nasce la passione per il disegno e lo studio del progetto tecnico. Trasferitosi poi a Torino, Giorgetto amplierà le sue esperienze attraverso la scuola per “figurinisti” di Eugenio Colmo, in arte Golia.
La prima parte del percorso espositivo mostra infatti inediti bozzetti giovanili, dipinti ad olio e caricature di personaggi famosi, fino a giungere ai primi figurini di automobili, che attirando l’attenzione di Dante Giocosa, uno dei maestri della scuola motoristica italiana (all’epoca Direttore tecnico della Fiat) costituiranno proprio il trampolino di lancio per Giorgetto.

Photo credit: ©andrea guermani
La sezione “Ghiribizzi” illustra gli anni da apprendistato presso il Centro Stile Fiat e mostra i primi modelli realizzati per la carrozzeria Bertone dall’allora ventunenne Giugiaro.
Il percorso approda poi all’esperienza di Italdesign, società fondata con l’amico tecnologo Aldo Mantovani nel 1968 e sviluppata assieme al figlio Fabrizio, che entrato in azienda nel 1990 ha assunto la responsabilità dell’Area Stile.
La mostra ripercorre importanti passaggi del design automobilistico mondiale, raccontati attraverso dieci delle vetture più celebri disegnate da Giorgetto: da utilitarie di grandissimo successo come la Panda, fino a una berlina extralusso come la Bugatti, passando per la concept-car Testudo (realizzata su meccanica Chevrolet Corvair), la Maserati Ghibli, la Golf (1974), la Ferrari GG50, l’Alfa Brera, la Brivido, fino all’Alfa 2600 e la famosissima e futuribile DeLorean della trilogia cinematografica di “Ritorno al futuro”.

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Giorgetto Giugiaro, autentico pilastro del Car Design, considerato il primo progettista integrale dell’auto, ha saputo dar forma ad oltre 200 vetture, unendo vere capacità artistiche ad una rigorosa cultura ingegneristica. Definito da 120 giornalisti di tutto il mondo il più importante Car Designer del Novecento, viene considerato ancora oggi un punto di riferimento a livello globale nel settore automotive. Sette lauree ad honorem, sei “Compasso d’Oro”, tre “Auto dell’Anno” e due “Volante d’Oro”: sono solamente alcuni dei riconoscimenti ricevuti nel corso di un’inarrestabile carriera.
Le sezioni della mostra
Garessio
E’ un paese di origine romana dell’Alta Val Tanaro, la più meridionale delle vallate del cuneese. Qui sorge la casa natale di Giorgetto Giugiaro: tutto il suo essere, il suo sentire, il suo agire partono e tornano costantemente verso questi spazi.
Generazioni
Giorgetto nasce a Garessio il 7 agosto 1938. La famiglia dal versante materno è contadina mentre dal ramo paterno il padre Mario, il nonno e il bisnonno sono pittori frescanti di case patrizie, chiese e di edifici pubblici. La loro vena artistica e figurativa li avvicina alle tecniche della raffigurazione pittorica e prospettica, mentre il gusto, la manualità e una dedizione notevoli conquista la stima dei compaesani.
Grammatica
L’infanzia di Giorgetto è costellata di esperienze di vita contadina, che nel tempo libero frequenta della bottega del nonno e del babbo, dove apprendere l’arte dell’affresco. Il padre Mario, figura essenziale per la formazione di Giorgetto, intuisce che l’arte difficilmente paga e nel 1952 si unisce a lui per frequentare insieme un corso di disegno tecnico. Sarà sempre Mario a convincere il figlio quattordicenne a trasferirsi a Torino per frequentare sia una scuola di figurinismo propedeutica all’Accademia di Belle Arti, che i corsi di progettazione tecnica.
Golia
La scuola per “figurinisti” creata a Torino da Eugenio Colmo “Golia” costituirà per Giorgetto la seconda bottega artistica, dopo quella di famiglia e probabilmente anche quella decisiva per il suo futuro. Golia, disegnatore, pubblicitario, umorista satirico e illustratore lo coinvolge nella sua attività di bozzettista pubblicitario e di caricaturista avvicinandolo alla storia dell’arte.
Nella sezione sono esposti i primi esercizi a matita o gessetto, acquarelli e oli che imitano opere di autori famosi, ritraggono costumi di moda delle diverse epoche o personaggi pubblici e privati. Sarà proprio grazie alla mostra allestita dal Prof.Colmo alla fine del percorso formativo, che Dante Giacosa, direttore tecnico della FIAT e nipote di Eugenio Colmo, noterà le qualità di Giugiaro attraverso i figurini di automobili esposti e chiederà di incontrarlo per un possibile apprendistato.
Giacosa
Il test di ammissione alla FIAT di Giorgetto diciassettenne segna un giro di boa verso la professione: su invito dell’ingegner Giacosa sostiene una prova di “abilità” al Reparto Pubblicazioni Tecniche per essere poi assunto nel settembre 1955 all’Ufficio Studi Stilistici Vetture Speciali. Qui non si creano solo linee per le nuove automobili, ma si studiano anche treni, aerei, frigoriferi. Giorgetto mostra da subito di possedere una tecnica che si discosta nettamente da quella “classica” in uso a FIAT Mirafiori, avvicinandosi invece allo stile degli emergenti illustratori di Detroit.

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Ghiribizzi
Nel ’59 Giugiaro propone una serie di bozzetti alla Bertone. Il grande carrozziere è stupito: le tavole contengono modelli avveniristici, con linea, proporzioni, alcuni dettagli molto ben eseguiti. Ma c’è dell’altro: il paesaggio fantascientifico che li circonda è notevole, lascia intuire strutture architettoniche, fantasmi di altri veicoli. Non sono solo i ghiribizzi di un ventunenne: dietro questa fuga in avanti il talent-scout Bertone intravede del genio. Però lo mette ancora alla prova, commissionandogli gli studi per la Porsche Tapiro (1970) e per l’Alfasud Caimano (1971).
Guru
Dal suo ingresso alla Bertone nel 1959 ad oggi, il pensatoio di Giorgetto, il suo tavolo da lavoro, la sua biblioteca hanno cambiato aspetto molte volte. Nella mostra è stata ricostruita la “cella del Guru” così come è oggi a Garessio, nella casa di famiglia che Giugiaro ha restaurato e nella quale trascorre il fine settimana. Accanto al tecnigrafo, che continua a preferire al computer (la digitalizzazione dei materiali scelti avviene in un secondo tempo), oltre ai ricordi di una vita ci sono libri, album, modelli e oggetti utili e preziosi agli occhi del designer .

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Ginevra 1963
Il 3 gennaio 1963 Bertone chiede a Giorgetto di mettersi a lavorare sulla meccanica di una Chevrolet Corvair, una berlina americana innovativa, con motore e trazione posteriore e raffreddamento ad aria. Dopo soli due mesi e 10 giorni Bertone proverà personalmente il concept Testudo sul valico del Gran San Bernardo per condurlo al Salone di Ginevra dove verrà esposto.

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La linea ricorda alcuni bozzetti che Giugiaro aveva presentato tre anni prima a Bertone per il suo colloquio di assunzione. Nella sezione è visibile anche il percorso creativo per il concept Aztec realizzato nel 1988, per il ventennale dell’Italdesign che esporrà al Salone di Torino la “trilogia” formata dalla sportiva avveniristica Aztec, il coupé profilato Aspid e il van Asgard.
Gallery
Una carrellata che si snoda attraverso dieci vetture, lontane tra loro per epoca e caratteristiche, mostra l’abilità di Giugiaro nel risolvere la progettazione di temi così diversi tra loro. Dal 1963 ad oggi Giugiaro ha disegnato oltre cento prototipi e duecento vetture di serie che dimostrano come la ricerca formale, anche la più estrema, deve sempre abbinarsi alla capacità di svolgere la funzione per la quale l’oggetto è stato pensato e il fattore cruciale perché un progetto industriale veda la luce consiste nel proporre risultati che entrino in modo armonico ed efficiente nel ciclo produttivo.
Embed from Getty ImagesGenetica
Giugiaro e il figlio Fabrizio hanno portato la loro azienda e il loro metodo su strade nuove che sentivano promettenti. I geni dello stile Giugiaro in mezzo secolo si sono riprodotti centinaia di volte: dalla carrozza del treno veloce, alla dimensione anatomica della bicicletta, dalla macchina fotografica all’orologio, a una seduta, all’elettrodomestico, alla pasta asciutta.
Le vetture esposte
Chevrolet Corvair Testudo (Bertone, 1963 – prototipo)
È il guscio della tartaruga (“testudo” in spagnolo) a caratterizzare questa forma innovativa, caratterizzata appunto da una avveniristico guscio trasparente e luminoso.
Alfa Romeo 2000/2600 Sprint (Bertone, 1960 – prodotta in serie)
La prova di abilità di un ragazzo ventunenne aspirante stilista, sottoposta con molta apprensione a Nuccio Bertone, diventa prima un prototipo e poi un’auto di serie nobilitata dal mitico scudetto del biscione.

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Volkswagen Golf (ITALDESIGN, 1974 – prodotta in serie)
Nel 1979 il Presidente Volkswagen Kurt Lotz affidò a Giugiaro il difficile incarico di concepire una famiglia di modelli capaci di succedere degnamente al Maggiolino: Lotz disse questa celebre frase: “Giugiaro, io non mi intendo di architettura, io gestisco delle fabbriche che al momento hanno un vuoto di prodotto. Ho bisogno di un professionista che abbia il senso del mercato, che sappia cosa la gente si aspetta, che sappia inoltre trattare con i miei tecnici per arrivare alla produzione nel minore tempo possibile. Forza, ci metta tutto il suo entusiasmo, il suo gusto, la sua capacità”.

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Fiat Panda (ITALDESIGN, 1980 – prodotta in serie)
Ammette Giugiaro: “Per la Panda mi sono completamente sbagliato. Avevo disegnato la “Rustica” – il progetto si chiamava così – come un elettrodomestico, qualcosa di basico per chi non potesse permettersi di acquistare un’auto con la “A” maiuscola. Dopo pochi mesi dalla sua uscita mi accorsi che piaceva ai giovani, alle signore, agli architetti”.

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Maserati Ghibli (Ghia, 1966 – prodotta in serie)
Un autentico simbolo delle auto sportive degli anni ’60 è il tributo del giovane Giugiaro alla Casa del Tridente e alla congenita passione per la meccanica e l’agonismo di un geniale distretto dell’auto.
Ferrari GG 50 (ITALDESIGN, 2005 – prototipo)
Giugiaro racconta: “Per festeggiare I miei 50 anni di attività decisi di realizzare una Ferrari per me, a mio uso. Inseguire i canoni estetici di una prestigiosa tradizione mi pareva un po’ blasfemo o superfluo. Mi persuasi che una mia Ferrari – unica al mondo – dovesse per una volta privilegiare l’abitacolo, il comfort e lo versatilità dello spazio interno.”
Alfa Romeo Brera (ITALDESIGN, 2002 – prototipo)
I consensi suscitati al Salone di Ginevra 2002 convinsero il management Alfa Romeo a industrializzare il progetto. Sportività, eleganza e insieme classicità sono racchiuse in questo esemplare sportivo.
Brivido (ITALDESIGN, 2012 – prototipo)

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Prestazioni da futuro caratterizzano la Brivido, una supercar in grado di raggiungere i 100 Km/h in 5,8 secondi e una velocità massima di 275 Km/h. Dopo la conquista del record sulla distanza coperta nelle 24 ore ottenuto sulla pista di Nardò nel 2002 con la W12 Record, sviluppata per l’estetica da Fabrizio, la VW e i Giugiaro proseguono la loro avventura: un’unica porta che si solleva ad ala di gabbiano, parabrezza, tetto, lunotto posteriore e una larga feritoia sotto la finestra generano una cupola trasparente che inonda di luce naturale l’abitacolo.
Embed from Getty ImagesBugatti EB 112 (ITALDESIGN, 1993 – prototipo)
Dopo 50 anni un nuovo modello ha il compito di riportare in vita gli stilemi e i fasti della storica Casa di Molsheim; anche in questo caso “un ritorno al futuro” darà vita ad una modernissima vettura dotata della più avanzata tecnologia contemporanea.
Embed from Getty ImagesModello di Ricerca GT
Una Gran Turismo realizzata nel 2008 con l’ausilio delle moderne tecnologie, riprendendo i disegni preparatori del lontano 1964; dopo 44 anni il compito è quello di adattare le forme sinuose e aerodinamiche ad un nuovo schema meccanico. Una ricerca verso altissime prestazioni per una elegante Gt stradale.
De Lorean DMC 12 (ITALDESIGN, 1981)
Con l’obbiettivo di competere con i tre colossi di Detroit, un committente privato affida l’arduo compito a Giugiaro. Nasce una vettura oggi “cult” negli USA, anche grazie al ruolo di protagonista nella trilogia di Zemeckis “Back to the future”.
Vittorio Piaggi
La mostra Giugiaro e il suo percorso è il visitabile dal 25 novembre 2016 al 26 febbraio 2017 presso il Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” di Torino, in corso Unità d’Italia 40.

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The “Back to the future” by Giugiaro [English version]

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The exhibition it’s organized by three leading figures of the Automotive world: the journalist Joshua Boetto, the car historian Giuliano Molineri Cohen and the Director of MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi.
Following the human events and artistic works of famous designers the exhibition traces the history, the events of trademark Giugiaro. It all starts in Garessio a small village between Cuneo and Liguria, where Giorgetto was born way back in 1938. Here thanks to the father Mario, emerges the passion for design and technical design study. Moved to Turin Giorgetto will broaden his experiences through the school for “figurinisti” by Eugenio Brimful, aka Golia.
The first part of the exhibition shows unpublished youthful sketches, oil paintings and caricatures of famous people, until the first figurini cars, attracting the attention of Dante Giacosa, one of the masters of Italian motoring school (thenFiat‘s technical director) will be the springboard to Giorgetto.
The section “Ghiribizzi” illustrates the years from apprenticeship at the Fiat style Centre and view the first models made for carrozzeria Bertone by then-21-year-old Giugiaro.

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The path leads to the experience of Italdesign, a company founded in 1968 with his friend Aldo Mantovani technologist and developed together with his son Fabrizio, who joined the company in 1990 and took over responsibility of the style Area.
The exhibition traces important passages of the global automotive design, told through ten of the most famous cars designed by Giorgetto: from compact cars of great success as the Panda, up to a luxury sedan like the Bugatti, the Testudo concept car (made on mechanical Chevrolet Corvair), Maserati Ghibli, Golf (1974), the Ferrari GG50, Alfa Brera, the Brivido, up to Alfa 2600 and the very famous and futuristic DeLorean back to the future film trilogy.
Embed from Getty ImagesGiorgetto Giugiaro, a true pillar of Car Design, and considered the first complete car designer, has been able to give shape to over 200 cars, joining true artistic ability to a rigorous engineering culture. Defined by 120 journalists from around the world the most important Car designers of the 20th century, is still considered a global benchmark in the automotive sector. Seven honorary degrees, six “Golden Compass”, three “car of the year” and two “Golden steering wheel“: these are just some of the awards received during an unstoppable career.

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The sections of the exhibition
Garessio
It is a town of Roman origin of high Tanaro Valley, the most southern valleys of the Cuneo area. Here is the birth place of Giorgetto Giugiaro: his whole being, its feel, its act depart and return constantly to these spaces.
Generations
Giorgetto was born in Garessio on August 7, 1938. The maternal side of the family‘s father’s side his father Mario, farmer and his grandfather and great-grandfather are contemporary painters of patrician houses, churches and public buildings. Their figurative and artistic talent brings them closer to the techniques of pictorial and perspective representation, while taste, skill and considerable dedication won the esteem of fellow towns people.
Grammar
Giorgetto’s childhood is full of experiences of rural life, who in his spare time he attended the workshop of his grandfather and father, where he learn the art of fresco painting. His father Mario, figure essential for the formation of Giorgetto, realizes that the art never pays enough and in 1952 joins him to attend a course in technical drawing. Will always be Mario to persuade the 14-year-old son to move to Turin to attend both a preparatory school of figurinismo at the Academy of fine arts, engineering design courses.
Golia
Giacosa
Ghiribizzi
Guru
Geneva 1963
Gallery
Genetics
The exhibited cars
Chevrolet Corvair Testudo (Bertone, 1963-prototype)
Is the shell of the turtle (“testudo” in Spanish) to characterize this innovative shape, characterized by a futuristic transparent shell and bright.
Alfa Romeo 2000/2600 Sprint (Bertone, 1960-production)
The ability of a 21-year-old boy aspiring fashion designer, submitted with great apprehension at Nuccio Bertone, becomes before a prototype and then a production car ennobled by the legendary pennant unbeatables.
Volkswagen Golf (ITALDESIGN, 1974-produced in series)
In 1979 President Volkswagen Kurt Lotz commissioned Giugiaro on difficult assignment of conceiving a family of models that happen with dignity to the Beetle: Lotz said this famous quote: “Giugiaro, I don’t know about architecture, I run factories that currently have an empty product. I need a professional to have the direction of the market, who knows what people expect, that can also deal with my engineers to get to production as soon as possible. Come on, put all your enthusiasm, taste and ability”.
Fiat Panda (ITALDESIGN, 1980-produced in series)
Admits Giugiaro: “for Panda I completely wrong. I had drawn the “rustic” – the project was called so – as an appliance, something Basic for those who cannot afford to buy a real car. A few months after its release I noticed that appealed to young people, ladies, architects “.
Maserati Ghibli (Ghia, 1966-produced in series)
An authentic symbol of the sports cars of the ’60’s the tribute of the Trident and the young Giugiaro congenital passion for mechanics and the competitive spirit of a brilliant car district.
Ferrari DD 50 (ITALDESIGN, 2005-prototype)
Giugiaro says: “to celebrate my 50 years I decided to create a Ferrari for me, in my use. Chase the aesthetic of a prestigious tradition seemed a bit blasphemousor superfluo. I believe that my Ferrari – unique in the world – were for once favoring the cockpit interior space, comfort and versatility”.
Alfa Romeo Brera (ITALDESIGN, 2002-prototype)
The consensus raised at Geneva 2002 convinced the management to industrialise the project at the Alfa Romeo. Classicism, elegance and sportiness together are enclosed in this exemplary sportsman.
Brivido (ITALDESIGN, 2012-prototype)
Future performance characterize the Brivido a supercar capable of reaching 100 Km/h in 5.8 seconds and a top speed of 275 Km/h. After the conquest of the record on the distance covered in 24 hours got on the track of Nardò in 2002 with W12 Record, developed for aesthetics by Fabrizio Giugiaro, the VW and continue their adventure: a single port is lifting gull wing, windshield, roof, rear window and a wide loophole under the generate a transparent dome that floods the Interior with natural light.
Bugatti EB 112 (ITALDESIGN, 1993-prototype)
After 50 years, a new model has the task of reviving the style and splendor of the historic Home of Molsheim; also in this case going “back to the future” Giugiaro will create a modern car equipped with the most advanced contemporary technology.
Research GT model
A grand tourer built in 2008 with the help of modern technology, resuming the preparatory drawings of the distant 1964; after 44 years, the task is to adapt the sinuous aerodynamic and mechanical to a new schema. A research into high performance for an elegant Gt road.
In order to compete with the three giants of Detroit, a private client entrusts the arduous task to Giugiaro. A car is born today “cult” in the U.S., thanks to the starring role in “Back to the future” Zemeckis trilogy.
