Vi sono alcune vetture da corsa che meccanicamente superate, grazie a qualche modifica e alla passione e capacità di piloti estremamente appassionati hanno potuto rinascere e dare ancora qualche soddisfazione in pista. Ciò è accaduto spesso nel mondo delle corse, ad esempio con la Maserati 250F identica a quella guidata da Manuel Fangio, che venne successivamente acquistata e utilizzata per correre da Maria Teresa De Filippis, prima donna al mondo a pilotare una Formula uno. Un’altra Maserati tornò a vivere in pista all’inizio degli anni ’50. Questa è la storia di Bobby Baird e della sua Maserati irlandese.
Bobby, espressione simpatica ed occhiali spessi è un grande appassionato di vetture da corsa. Anche se un po’ improbabile come pilota, a causa di quegli occhiali da vista, corre da tempo con vetture in categorie minori.
Appartenente alla storica famiglia Baird, irlandesi fondatori del Belfast Telegraph, sogna di poter acquistare una nuova auto da corsa per correre in Formula uno, ma il veto del padre glielo impedisce nel modo più assoluto. Decide così di ripiegare sull’acquisto di vetture da corsa usate e a volte incidentate, che con l’aiuto di un paio di amici, un ingegnere e un meccanico, Dickie LovellButt e Dennis Griffin, grazie a qualche modifica ed aggiornamento meccanico, rimette in pista. In poco tempo riesce così a mettere insieme una considerevole collezione di veicoli da corsa.
Dal suo garage esce ad esempio da una MG k3, modificata al punto da essere irriconoscibile ma che in pista dimostra poi di essere decisamente peggiorata rispetto alle sue iniziali capacità… Acquista quindi la prima Emeryson-Lagonda realizzata nel dopoguerra, per poi passare a correre con una Duesenberg da 4,5 litri che aveva corso precedentemente sugli ovali di Indianapolis e Brooklands. Segue una Derby-Miller ex-Gwenda Hawkes a trazione anteriore, e ad un certo punto entra nel suo garage una misteriosa F1 Tornado, dotata di motore Maserati con la quale avrebbe dovuto partecipare al XII British Empire Trophy del 1950, ma a cui deve rinunciare in quanto la vettura non è pronta per correre.
Baird corre poi con due Ferrari, una 166 MM Touring barchetta (recentemente scoperta in un fienile) e una 212 Export Touring barchetta.
Embed from Getty Images15 ottobre, 1951, Bobby Baird al Tourist Trophy sul Circuito di Dundrod (Irlanda del Nord), al volante di un 212 barchetta Ferrari (Foto Klemantaski Collection/Getty Images) / The Tourist Trophy; Dundrod Circuit (Northern Ireland), October 15, 1951. This is Klemantaski photography at its best: the background and even the car are blurred by speed, but the head of the driver, in this case Bobby Baird at the wheel of a 212 barchetta Ferrari, is perfectly in focus, thereby enhancing the impression of concentration by the driver. (Photo by Klemantaski Collection/Getty Images)
Nel mese di agosto dello stesso anno partecipa con una MG al Trofeo Ulster a Dundrod, ma si schianta dopo 7 giri.
Nel 1951 assieme all’amico Dennis Griffin decide di realizzare una F1. La vettura sfrutterà diversi componenti ricavati da una Maserati 4CL incidentata, con cui roy Salvadori si è schiantato a Curragh nel 1949 oltre al motore di una Maserati 4CLT.
Grazie al lavoro di Dennis Griffin, motorista specializzato a Dublino, la meccanica della Maserati venne radicalmente rivista, inserendo diversi pezzi fabbricati nell’Ulster tra cui un Carter, un albero a gomito e con-aste e un nuovo cambio a 4 marce montato posteriormente. Viene impiegato un telaio convenzionale a doppi tubi, e montate sospensione anteriori Simca dotate di forcelle ribassate, collegamento superiore e sospensioni a barra di torsione e per il retrotreno un asse De Dion sospeso su barre di torsione Morris.
Nel 1952 le regole cambiano e il Campionato del mondo viene convertito in F2, quindi questa vettura diventa obsoleta ma Baird decide comunque di utilizzarla per correre in eventi minori.
La vettura debutta al Goodwood meeting del 1952 in una gara a Goodwood fuori campionato. in guisa F1, nella quale Baird giunge nono.
Nel Trofeo Ulster a Dundrod a causa di fuoruscita di olio da motore, l’auto viene espulsa con bandiera nera dal direttore di gara.
Il padre di Bobby muore, lui eredita il giornale e può finalmente coronare il suo sogno di acquistare due nuovissime vetture da corsa e poter correre nel nuovo Campionato Formula 2.
Abbandonata l’idea di realizzare una F2 Baird-Griffin, acquista una Ferrari 500 F2 di colore verde scuro (che verrà poi venduta alla fabbrica Ferrari e dipinta di rosso sarà presentata al Museo Biscaretti, oggi Museo dell’auto di Torino) e una F2 Cooper-Bristol. Progettando di poterle guidare in coppia con Roy Salvadori.
Tra il 1952 e il 1953 corre in diverse gare tra cui la 9 ore di Goodwood, con Roy Salvadori su Ferrari 225S dove finisce terzo, e la Coppa Lavant a Goodwood su Ferrari 500.
L’anno dopo è a Snetterton per i test di una corsa di categoria sport al volante di una Ferrari appena acquisata. Ad una curva l’auto esce di pista e finisce sull’erba. Impuntandosi sulle ruote anteriori si capotta e Bobby venne proiettato fuori dal finestrino e cade nel prato. Apparentemente illeso Baird si rialza e rifiutando le cure mediche si dirige a piedi verso i box, ma pochi istanti dopo piomba a terra e muore. Una costola rotta gli aveva forato il polmone e il cuore.
La Maserati 4CLT modificata di Bobby Baird, soprannominata Maserati “Baird-Griffin” è ora riemersa dal passato ed è attualmente in vendita presso un venditore francese di auto da corsa, Christophe Pund, visibile sul sito www.galeriedesdamiers.com.
Vittorio Piaggi
Ringrazio Christophe Pund per le foto e le informazioni e historicracing.com per le informazioni aggiuntive.
The Irish adventures of Bobby and of a reborn Maserati [English version]
The Maserati 4CLT modified by Bobby Baird, nicknamed Maserati “Baird-Griffin” has now resurfaced from the past and is currently on sale at a french racing car seller, Christophe Pund, visible on the website www.galeriedesdamiers.com.
Vittorio Piaggi
Thanx to Christophe Pund for the photos and information and historicracing.com for the additional information.