Bandini 750 Sport “Saponetta”: un piccolo capolavoro
Ilario Bandini, omonimo ma non parente del famoso pilota Lorenzo Bandini, è stato una delle più vulcaniche figure dell’automobilismo italiano. Prima meccanico, poi progettista, costruttore e pilota, sia in Italia che negli Stati Uniti di vetture estremamente sportive ed eleganti (1).
La Bandini 750 Sport internazionale, soprannominata “saponetta”, ha partecipato quest’anno alla 33^ edizione della Mille Miglia. Una vettura dotata di proporzioni perfette e di una estrema sintesi nelle forme: una splendida carrozzeria dalle linee affusolate, con un lungo cofano aerodinamico.
Due le 750 Sport partecipanti alla Mille Miglia 2015, entrambe del 1957, la n.437 con motore da 747 cc., ed equipaggio giapponese (Yoichi Sato e Mitsui Kakiya), l’altra, la n.449, con equipaggio belga-olandese (Philip Cracco, (B), Peter Gitsels (NL)).
La Bandini 750 sport internazionale (l’aggettivo “internazionale” sottolineava i meriti raccolti oltreoceano dalla 750 Sport Siluro(2)), venne prodotta dal 1957 al 1961 per la categoria 750 sport, sostituendo la produzione della precedente 750 Sport Siluro. La 750 sport internazionale venne soprannominata “Saponetta” dallo stesso Bandini per la sua forma sfuggente.
La 750 Saponetta, come la Siluro, ebbe molto successo negli Stati Uniti, dove venne venduta sia come auto da corsa, che come “fuori serie”. Debuttò in gara nella Mille Miglia del 1957, con un motore 750 cm³ Bandini-Crosley aggiornato (II^ serie), guidata da Bruno Garavini. La Saponetta perfezionò le già buone capacità della Siluro, mantenendo la leggerezza e migliorando la tenuta di strada e la penetrazione aerodinamica, tanto da poter partecipare a competizioni sul Circuito di Daytona e sull’anello dell’alta velocità a Monza. Il telaio, di costruzione Bandini, venne realizzato a traliccio di tubi a sezione ellittica, in acciaio speciale di derivazione aeronautica. L’auto pur utilizzando la stessa tipologia di elementi della 750 Siluro, venne modificata nelle dimensioni e nella distribuzione dei pesi.
Aumentando il passo e le carreggiate, l’altezza da terra venne sensibilmente ridotta e anche la posizione del pilota venne notevolmente abbassata. Il vano motore, più grande, consentì l’alloggiamento dei successivi motori 850 e 1000 cm³. La saponetta nacque con il motore Bandini-Crosley 750 cm³ e dal 1959 vennero impiegati anche motori da 850 cm³ e da 1000 cm³, questi ultimi realizzati nel 1955 completamente dalla Bandini con trasmissione a catena. Esistono inoltre esemplari della Saponetta che hanno corso montando motori Saab e Ford.
La Saponetta, pur soffrendo inizialmente il rapido evolversi del regolamento, che alzò la cilindrata da 850 cm³ a 1000 cm³, si dimostrò una auto veloce e ben riuscita, capace di competere anche con cilindrate superiori, raccogliendo diverse vittorie: Gene Parsons, James Eichenlaub (entrambi ex aequo vicecampioni USA nella SCCA del 1958), Dave Lang (3° nella classifica finale 1961 con sole quattro gare: tre primi e un secondo posto), Skip Callanan, Paul Richards, Victor Lukens, Jack Connolly, Giorgio Cecchini e Ilario Bandini in circuito e in salita fino al 1965. Inoltre il 3° posto alla Trento-Bondone nel 1964 (valido per il campionato europeo della montagna) e il 4° posto al Circuito stradale del Mugello del 1965 (prova valevole per il campionato mondiale sport) entrambi ottenuti da Antonio Benelli.
Il 1964 è un anno di discreti successi. Alla premiazione di fine anno del campionato sociale della scuderia intervengono tra gli altri, per testimoniare la simpatia e la stima, il pilota Lorenzo Bandini ed Enzo Ferrari. 1964 was a year of moderate success. At the award ceremony of the year-end championship social stable intervene among others, to testify to the sympathy and esteem, the driver Lorenzo Bandini and Enzo Ferrari.
Oggi, delle nove “Saponetta” rimaste, una si trova esposta al museo Marconi di Los Angeles (http://www.marconimuseum.org), e due sono conservate al Museo Bandini di Forlì, Via del Braldo, 80 – 47121 Rovere (FC) – Tel. +39 0543 67448. Aperto tutte le mattine (sabato e domenica compresi) su appuntamento.
Bandini 750 Sport “Saponetta” – Scheda tecnica
Passo: | 2100 mm |
Sospensioni: | anteriore: indipendenti, a triangoli sovrapposti con ammortizzatori oleodinamici telescopici inclinati e molle cilindriche elicoidali coassiali; barra stabilizzatriceposteriore: a ponte rigido con due balestre semiellittiche longitudinali e ammortizzatori oleodinamici telescopici verticali, dispositivo anti-tramp |
Impianto frenante: | di servizio: idraulico, a tamburo anteriori autoventilanti e posteriori alleggeritidi stazionamento: meccanico a nastro, sull’albero di trasmissione |
Sterzo: | a vite senza fine con smorzatore di vibrazioni sul piantone |
Guida: | a sinistra (a destra su richiesta) |
Ruote: | a raggi Borrani 15″ o 12″ |
Pneumatici: | 4.25×15 / 5.20×12″ |
Serbatoio: | 45 Litri |
Trasmissione: | albero di trasmissione con giunti cardanici, differenziale centrale e semiassi al retrotreno |
Peso: | telaio nudo 21 kg |
Peso complessivo: | 340-390 kg |
Velocità massima: | 185 km/h (750 cc.), 200 km/h (1000 cc.) |
Motori: | Bandini-Crosley 750 cm³, da 850 cm³ e 1000 cm³ |
Bandini-Crosley 750 II^ serieCilindrata: 747 cm³Potenza: da 68 a 71 CV a 8500 rpm | |
Bandini bialbero 1000 cm³Cilindrata: 987 cm³Potenza: 90 CV a 7200 rpm |
Note
(1) Ilario Bandini, omonimo ma non parente del famoso pilota Lorenzo Bandini, è stato una delle più vulcaniche figure dell’automobilismo italiano. Prima meccanico, poi progettista, costruttore e pilota di vetture sportive, competitive oltre che estremamente eleganti. Dopo le prime esperienze in Eritrea, all’epoca colonia italiana, come meccanico di autocarri, nel 1939 avviò una officina a Forlì, sua città natale. Fu una fortunata combinazione ad aprirgli la strada americana: una sua macchina finì casualmente a New York vincendo una gara. Questa vittoria convinse l’italoamericano Antonio Pompeo, ad ordinare alcune vetture a Forlì, allo scopo di farle correre nella categoria Sport 750. Bandini impiegò un motore Crosley che elaborò montandovi una testata bialbero di sua progettazione. Nel 1955, 1956 e 1958 le Bandini 750 Sport vinsero il Campionato Americano di categoria (SCCA). A causa dei continui cambiamenti nei regolamenti internazionali e locali e in mancanza di adeguati finanziamenti, Bandini fu costretto ad interrompere la produzione per il mercato americano. L’attività venne così ridotta alla costruzione di poche vetture Sport Prototipi per la clientela privata. Nel 1972 fu fondato il “Gruppo Piloti Bandini’.
(2) La Bandini 750 sport siluro è una vettura sport biposto, prodotta dal 1950 al 1956 dalla Bandini Automobili di Forlì, con la quale la casa automobilistica conquistò nel 1955 e nel 1957 il titolo di Campione degli Stati Uniti d’America, oltre a diversi successi di divisione, dal 1961 al 1963 e alle numerose vittorie, ottenute anche in categorie diverse. Tra le competizioni a cui partecipò vanno ricordate la 12 ore di Sebring e le edizioni della Mille miglia dal 1953 al 1957, con un nono posto alla edizione del 1953. La vettura poteva facilmente essere adattata per poter partecipare anche alla classe “750 corsa”, semplicemente smontando i parafanghi.
Bandini 750 Sport “Saponetta”: a small masterpiece [English version]
Ilario Bandini, (with the same name but not related to the famous driver Lorenzo Bandini), was one of the most volcanic figures of Italian. Before mechanical, then designer, builder and driver, both in Italy and in the United States of extremely sporty and elegant cars (1).
The Bandini 750 Sport internazionale “saponetta“, dubbed, participated this yearto 33rd Edition of the Mille Miglia. A car equipped with perfect proportions and anutshell shapes: a beautiful body tapering lines, with a long hood.
Both Sport 750 participants at the Mille Miglia in 2015, both maded in 1957, engine with 747 cc., the n.437 with Japanese crew (Yoichi Sato and Mitsui Kakiya), and the n.449, with a crew of Belgian-Dutch (Philip Cracco, (B), Peter Gitsels (NL)).
The Bandini 750 international sport (the adjective “international” underline the merits collected overseas by 750 Sports Torpedo (2)), was produced from 1957 to 1961 for the 750 sports category, replacing the production of the previous 750 Sport Torpedo. The 750 international sport was dubbed “Soap” from the same Bandini for his aerodinamic form.
The 750 Soap, like Torpedo, was very successful in the US, where it was sold as racing cars, and as “Fuori serie”. He made his debut in the race in the Mille Miglia in 1957, with a 750 cc engine Bandini-Crosley updated (^ II series), led by Bruno Garavini. The soap improved the already good skills of Torpedo, maintaining the lightness and improving road holding and aerodynamics, so it can take part in competitions as on the ring of the Daytona International Speedway and the high-speed circuit in Monza. The chassis, built Bandini, was built trellis elliptical, special steel of aeronautical. The car while using the same type of elements 750 Torpedo, was modified in size and weight distribution.
Increasing the pace and roadways, the ride height was significantly reduced and also the location of the pilot was significantly lowered. The engine compartment, largest, allowed the housing of the next 850 and 1000 cc engines. The soap was born with the engine Bandini-Crosley 750 cm³ and 1959 were also used engines from 850 cc and 1000 cc, which are made entirely by Bandini in 1955 with chain drive. There are also some that ran by mounting engines Saab and Ford.
The soap, though suffering initially the rapid evolution of the regulation, which raised the capacity from 850 cc to 1000 cc, proved to be a fast car and successful, able to compete with larger engine, collecting several victories: Gene Parsons, James Eichenlaub ( both ex aequo runners USA SCCA in 1958), Dave Lang (3rd in the final in 1961 with just four races: three first and one second place), Skip Callanan, Paul Richards, Victor Lukens, Jack Connolly, Giorgio Cecchini and Ilario Bandini circuit and uphill until 1965. In addition, the 3rd place to Trento-Bondone in 1964 (valid for the European Championship of the mountain) and the 4th place at the Road circuit of Mugello 1965 (test valid for the world championship sports) both obtained from Antonio Benelli.
Today, the nine “Soap” remained, one is exposed to the Marconi Museum in Los Angeles (http://www.marconimuseum.org), and two are in the Museo Bandini Forli (http://motorvalley.it/musei -e–collections / bandini.html), Via del Braldo, 80 – 47121 Rovere (FC) – Tel. +39 0543 67448. Open every morning (Saturday and Sunday included) by appointment.
Notes(1) Ilario Bandini (with the same name but not related to the famous driver Lorenzo Bandini) was one of the most volcanic figures of Italian. Before mechanical, then the designer, builder and driver of the sports car, competitive and extremely elegant. After the first experiences in Eritrea (Italian colony aqt that time), as a mechanic truck, in 1939 started a workshop in Forlì, his hometown. It was a lucky chance to open the American way: his car ended up accidentally winning a race in New York . This victory convinced the Italian-American Antonio Pompeo, to order some cars in Forli, in order to make them run in the category Sports 750. Bandini took a Crosley engine that worked montandovi a head of its DOHC design. In 1955, 1956 and 1958 Bandini 750 Sport won the American Championship category (SCCA). Due to continuous changes in international and local regulations and lack of adequate funding, Bandini was forced to stop production for the American market. The activity was thus reduced to the construction of Sport Prototype few cars for private customers. In 1972 she was founded the “Group Pilots Bandini ‘.
(2) The Bandini 750 sports torpedo is a two-seater sports car, produced from 1950 to 1956 by Bandini Cars Forli, with which the automaker in 1955 and in 1957 won the title of Champion of the United States of America, as well as several achievements division, from 1961 to 1963 and numerous victories, obtained in different categories. Among the competitions in which he participated must remember the 12 Hours of Sebring and the editions of the Mille Miglia from 1953 to 1957, with a ninth place in the edition of 1953. The car could easily be adapted to be able to participate in the class “750 stroke” simply by removing the wings.
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